La Scommessa
E ancora ieri grazie al mio lavoro, ho avuto il dono di venir proiettata per la prima volta direttamente nel tempio delle scommesse. No non ho fatto del trading!
Ho un idea più “vintage” e meno virtuale: quella borghese e annoiata da domenica pomeriggio all’ippodromo piu importante e rinomato del mondo since 1879. E’ stato incredibile mettere per la prima volta piede sul turf nero dell’ Hipodrome de Vincennes dove si corre il Prix d’Amerique Marionnaud e le Prix de France dal 1920. Poter accedere a tutte le zone più riservate: dagli spogliatoi dei driver con le giubbe colorate che per il trotto riproducono i colori del driver stesso e non quelli della scuderia del cavallo, alle scuderie con le tattiche sibilate tra proprietario, allenatore e fantino (alle quali dovrà attenersi scrupolosamente); assistere alla preparazione dei cavalli e dei sulky, al riscaldamento (gli heat), fino alle gare e i boati dei giocatori sulle tribune.
L’attenzione che richiede fotografare ti porta ad immergerti nei dettagli, analizzarli senza perdersi in essi e cercare di comprendere il flusso degli eventi per distillarli e fissarli graficamente al meglio. Un operazione molto simile alle scommesse che cercano di analizzare la maggior parte degli elementi, attendendo che si materializzi l’occasione adatta all’investimento, utilizzano la leva adeguata per ottenere il risultato previsto. E mi è sembrato di vivere ciò che diceva Cartier-Bresson «ogni foto è una scommessa», ovviamente per mio conto perdendola…
La foto che non ho fatto aveva come oggetto un cavallo magnifico appena rientrato dalla gara al trotto, immerso in una nuvola di vapore ed energia per la differente temperatura muscolare rispetto a quella dell’esterno, con i fasci venosi in evidenza, aveva il sangue -come dicono gli inglesi- sangue che si fa sentire, infatti stentava a rallentare e con 2 uomini: driver e preparatore -come sembriamo modesti- che lo tiravano per arrestarlo e coprirlo con una coperta in lana. E’ una forza potente, maestosa e catalizzante.
Questi animali usati per le gare sportive hanno tra i 2 e i 6 anni e vengono spinti fino a una velocità di 55 km/h al trotto, su una pista lunga 1,9 km con record attestati al 2016 al minuto e nove secondi. Ma resta ancora imbattibile il nostro italianissimo Varenne: unico cavallo trottatore nella storia dell’ippica mondiale ad avere vinto il titolo di “cavallo dell’anno 2001 ” in tre differenti nazioni Italia, Francia e Usa.
“La gioia essenziale di stare con i cavalli è il mettersi a contatto con i rari elementi di grazia, bellezza, spirito e fuoco.”
Sharon Ralls Lemon